Il contratto a termine

AGGIORNAMENTO DEL 19/03/2014:

  • Il Consiglio dei Ministri, IN DATA  12 marzo 2014, ha approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.

  • Queste le misure riguardanti i contratti a termine:  

Il contratto di lavoro a termine

  • Per il contratto a termine viene prevista l’elevazione da 12 a 36 mesi della durata del rapporto di lavoro a tempo determinato per il quale non è richiesto il requisito della causalità.

  • Viene prevista la possibilità di prorogare fino ad un massimo di 8 volte il contratto a tempo determinato entro il limite dei tre anni. Condizione delle proroghe è che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato.

  • Viene, infine, fissato il limite massimo, per i contratti a tempo determinato, del 20% dell’organico complessivo del datore di lavoro. Il decreto fa, comunque, salvo quanto disposto dall’art. 10, comma 7, del D.lgs. 368/2001, che da un lato lascia alla contrattazione collettiva la possibilità di modificare tale limite quantitativo e, dall’altro, tiene conto delle esigenze connesse alle sostituzioni e alla stagionalità. Infine, per tenere conto delle realtà imprenditoriali più piccole, è previsto che le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono comunque stipulare un contratto a termine. 

Elenchiamo velocemente le caratterisistiche del CONTRATTO A TERMINE, con particolare attenzione alle caratteristiche, le novità, la convenienza e le agevolazioni fiscali previste dalle norme a favore dei datori di lavoro che assumono scegliendo questa tipologia contrattuale.

Perché stipulare un contratto a termine:

  • Il contratto a in questione è di solito stipulato per dar modo al datore di lavoro di soddisfare esigenze temporanee di carattere tecnico, produttivo, organizzativo all’interno della propria azienda, o semplicemente per sostituire un dipendente che si assenta per un periodo prolungato dal luogo di lavoro.

Quando non è possibile stipulare contratti a termine:

  • Tale contratto non è applicabile per le aziende che hanno  operato  licenziamenti collettivi negli ultimi sei mesi

  • Analogamente per le imprese che hanno operato riduzioni dell’orario di lavoro

  • Ancora: per aziende con lavoratori in cassa integrazione

Adempimenti e formalità:

  • Nella stipula del contratto il datore di lavoro deve espressamente menzionare la tipologia contrattuale

  • Devono essere spiegate le motivazioni di carattere tecnico – produttivo che hanno dato luogo alla stipula del seguente contratto.

  • N.B: E’ necessario, a pena di nullità, verificare se il contratto a termine è previsto dal contratto collettivo nazionale CCNL, appplicato.

Quanto dura il contratto a termine:

  • Tali tipologie di contratto si differenziano in ragione della durata contrattuale prevista tra lavoratore e datore di lavoro o azienda

  • La durata massima del contratto a termine è di 3 anni

  • Tale periodo si suddivide tra contratto iniziale più rinnovo con contratto finale

  • N.B: Ricordiamo che è richiesta la forma scritta per la stipula del contratto (per i contratti di durata superiore ai 12 giorni lavorativi)

Proroga del contratto di lavoro a termine:

  • Il contratti di lavoro a termine ha una durata complessiva di tre anni

  • E’ prevista la possibilità di operare una sola PROROGA. Successivamente scatterà l’obbigo di trasformare il contratto di lavoro a tempo indeterminato

  • N.B: Ricordiamo che in sede di rinnovo  il contratto dovrà possedere le stesse mansioni  del contratto originario.

Agevolazioni previste per il contratto a termine:

  • Le agevolazioni previste riguardano la sostituzione maternità in aziende con meno di venti dipendenti  ed alte fattispecie minori

I diritti del lavoratore assunto con contratto a termine:

  • I dipendenti assunti con contratto a termine mantengono tutti i diritti previsti per le altre forme a tempo indeterminato, tra le più importanti:

  • FERIE

  • TFR

  • MATERNITA’

  • MALATTIA

  • CASSA INTEGRAZIONE

  • PERIODO DI PROVA

  • CONGEDO MATRIMONIALE

  • DIRITTI SINDACALI

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